“Di Bello c’è la vita!” – La storia di Luana Siena

Condividi con

A Luana Siena, la malattia bussa improvvisa nel pieno dell’estate 2017: tra un tuffo, una tintarella ed una serata in discoteca con gli amici è un atroce “mal di pancia” a farla passare direttamente dal Pronto Soccorso di Mesagne (la sua città) al reparto di Ematologia del “Perrino”. Dopo tre giorni ha già la diagnosi: Leucemia Linfatica Acuta (a cellule T). Nel giro di poco tempo conosce i vari cicli di chemio ed il trapianto di midollo osseo, il secondo in assoluto effettuato a Brindisi. Oggi Luana è una ragazza che sorride alla vita, sogna di diventare autista e non nasconde la sua spiccata gratitudine.

A cosa pensavi nei momenti più difficili?
All’inizio non sai se piangere o meno, ti chiedi in continuazione “che ne sarà di me?” Io mi sono legata molto alla fede, ho pregato tanto, sognavo spesso mia nonna materna, volata in cielo un paio di mesi prima che era in un letto di ospedale e mi guardava con tenerezza.

A chi dici grazie?
Alla mia famiglia ed ai medici, ma soprattutto a mio fratello Vincenzo che – donandomi il midollo – mi ha ridato la vita.

Come è cambiata la tua vita dopo questa esperienza?
Radicalmente, non ho più tempo e voglia di pensare alle cose frivole: di sicuro sono diventata più riflessiva.

Hai un aneddoto o un ricordo bello legato a questa esperienza che ti va di condividere?
No, ma tutte le persone che ho incontrato e conosciuto lungo questo percorso sono entrate di diritto nel mio cuore. Purtroppo durante la degenza ho visto volare in cielo una compagna ed ho capito sempre più quanto sia preziosa la vita.

C’è una canzone che ti è stata particolarmente “d’aiuto” durante i momenti più duri?
Il tomento dell’estate 2017 di Baby K “Voglio ballare con te” che ad un certo punto diceva “questa estate non si dorme me la bevo come un cocktail”, così, lavorando di fantasia, ho deciso di associare le fiale della chemio a cocktail e bevande estive: la rossa era Caipiroska, la blu l’Angelo Azzurro e la gialla un bel Limoncello.

A cosa pensi la mattina appena sveglia?
Ringrazio di essere ancora qui e cerco di sorridere sempre ed ovunque: mi piacerebbe fare volontariato attivo e portare la mia testimonianza ai giovani e ha chi in questo momento cerca una parola di speranza e di conforto.

Cosa diresti ad un’amica che sta vivendo ora un momento difficile come il tuo?
Non mollare mai e soprattutto non farti mai prendere dal panico: se provi ad essere più forte tu della malattia penso che le probabilità di farcela aumentano.